venerdì 24 ottobre 2008

Gabriella Cilmi - Lesson to be learned


Mezza australiana e mezza italiana ma di base a Londra, Gabriella Cilmi è una lolita del soul dalla voce potente ed espressiva, che riesce a modulare con apparente facilità: merito di grande tecnica e studio, oltre che di talento innato. Il suo disco d'esordio "Lesson To Be Learned", nonostante la freschezza dei suoi 17 anni, è già una grossa produzione, fatto suonare al meglio da Xenomania, il team di maghi del sound delle Sugababes (con cui la Cilmi ha tra l'altro condiviso il palco dell'ultima tournée). Le sue doti canore le consentono di interpretare al meglio una playlist molto eterogenea, che attacca con il pop energetico e patinato di "Save The Lines" (per qualche secondo rimaniamo spaesati: sembra quasi che ci sia Anastacia al microfono) e conclude con una ballatona dal sapore rock come "Sit In The Blues". In mezzo troviamo brani per tutti i gusti: lo scanzonato swing di "Sweet About Me", hit e brano simbolo di tutto il disco, il sound dilatato e trasognato, quasi trip-hop, di "Einstein" e la calde e fumose atmosfere jazz di "Terryfing". L'artista non ci mette solo la voce ma partecipa alla scrittura di tutti e 12 i brani inediti (a cui si aggiunge, solo per il Regno Unito, la bonus track "Echo Beach", cover del brano del 1980 di Martha And The Muffins). In definitiva un disco d'esordio non buono ma ottimo, l'unica colpa di Gabriella Cilmi sembra essere quella di essere salita alla ribalta in un momento poco favorevole, con il filone soul pop 'ingolfato' dalla sovrabbondanza di interpreti di talento, dalla Winehouse a Duffy, passando per Adele e Joss Stone. Ma questa è un'annotazione musicofila che non cambia la sostanza di "Lessons To Be Learned": la lezione è stata decisamente imparata e anche piuttosto bene.

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